Bentornat*.
Dopo una lunga latitanza ci riprovo, sentivo la mancanza di questo condominio un pò strambo e spero ne abbiate sentito la mancanza anche voi.
Nel nostro palazzo questo mese c’è un novantenne che proprio non si arrende alla vita e alle sue delusioni e con il cuore di un ragazzino - che palpita forte - sogna e si innamora senza sentire il peso dell’età.
Erminio è un grande signore ed è di grande esempio e mi aiuta ad introdurvi nell’argomento di questo mese: le aspettative. Sopratutto quelle deluse.
Siamo a fine anno e quindi tempo di bilanci, voi avete avuto più soddisfazioni o più delusioni?
"Non sono le cose che ci deludono, ma le nostre aspettative su di esse."
Buona lettura!
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L’ultimo bacio
Quella mattina Erminio aprì gli occhi prima ancora della sveglia. Sarebbe stato un gran giorno, un giorno sognato da mesi: avrebbe compiuto novant'anni. Non era però la ricorrenza in sé ad eccitarlo, tanto meno l'avvicinarsi della decade mancante dall'essere centenario, bensì il fatto che per quell'evento gli era stata fatta una promessa; Irina lo avrebbe baciato.
Da quando era arrivata in quella casa per fargli da badante, gli era scattato il colpo di fulmine; non appena sua figlia Anna gliela presentò, il suo cuore ebbe un sussulto. Forse per ignoranza, forse per uno stereotipo tramandato dal pensiero comune, aveva sempre pensato che le donne russe fossero tutte bionde, con gli occhi scuri e "in carne", mentre Irina era una creatura a sé; aveva lunghi capelli neri, occhi azzurri ghiaccio, una pelle diafana ed era alta con un vitino stretto come lo stelo di un fiore: sembrava proprio una di quelle calle candide che lui amava tanto. Aveva la loro stessa grazia, la stessa eleganza e lo stesso candore.
Ricordò la prima volta che gli portò il piatto di minestra sul tavolo; si era impegnata elegantemente a non farla sbordare ai lati e le sue lunghe dita affusolate avevano accompagnato dolcemente la pietanza davanti ai suoi occhi. Quanto aveva desiderato essere accarezzato da quei rametti sottili delle sue dita! Lei, però, non osava sfiorargli nemmeno una mano. Seppur giovane, Irina era una donna d'altri tempi: educata, a modo, rispettosa. Gli dava sempre del "lei", nonostante più volte lui avesse insistito per un colloquio più confidenziale, ma Irina diceva di non riuscirci, le sembrava di mancare di rispetto a un uomo che avrebbe potuto essere suo padre, addirittura suo nonno. Ed Erminio un po' ci soffriva per queste considerazioni, non voleva che lo guardasse con la tenerezza con cui si osservano i trisavoli, tantomeno con la compassione con cui si guardano i malati; avrebbe voluto essere guardato ed ammirato come un uomo, soltanto come un uomo. Lui, invece, la guardava con desiderio, evitando però qualsiasi sguardo lascivo e morboso. Ogni suo movimento era una magia, e lui rimaneva incantato, praticamente ipnotizzato da una presenza così leggiadra davanti a sé.
Lei ci scherzava su da mesi: "Erminio, non mi guardi così!" esclamava imbarazzata. "Oh, se solo fossi quarant'anni più giovane Irina, non ha idea di quale passione le farei vivere. Non si scorderebbe mai più di un solo mio bacio!" "Erminio, quando compirà novant'anni, le prometto che per festeggiare quel bacio glielo do!" "Ah, ma sulla bocca, un bacio vero!" "Così sia, Signor Erminio! Ora pensi a stare bene e ad arrivare a marzo dell'anno prossimo!" Così lui aveva fatto. Si era impegnato con tutto sé stesso; come un adolescente alla prima cotta, si era dato da fare con la dieta, aveva preso tutte le medicine, fatto fisioterapia. Non aveva fatto trascorrere un solo giorno senza farsi fare toeletta e barba da Rodrigo, il suo badante peruviano, assunto per assolvere le incombenze più "intime" e più da "uomini". Si era fatto sistemare la dentiera e i pochi capelli bianchi che gli erano rimasti. Non rimaneva più in tuta o in pigiama tutto il giorno, ma pretendeva di essere vestito con la camicia e i pantaloni di cotone, poco importa se erano poco pratici per Rodrigo che quotidianamente doveva vestirlo. Ogni mattina, da una settimana a questa parte, Erminio glielo ricordava: "Irina, mi hai fatto una promessa. Tra pochi giorni saranno novanta, ed io attendo il tuo bacio!"
Non avrebbe voluto che quella promessa fosse stata solo una dichiarazione del momento, come non voleva che cadesse nel dimenticatoio. Se aveva ancora qualcosa di funzionante nonostante la tarda età, era proprio l'avere ancora una buona memoria. Camminava poco, gli mancava il fiato, si consumava come una radice secca, era incontinente, ma la testa era ancora attiva, e la sua memoria non era perfetta ma si sapeva difendere ancora bene, soprattutto se si trattava di Irina.
Si mise lentamente seduto e suonò il campanello per chiamare Rodrigo che subito accorse nella stanza. "Rodrigo, sai che giorno è oggi? Voglio mettermi il mio abito più elegante e la cravatta." "Sicuro, Signor Erminio, agli ordini!" Lo fece alzare, gli fece fare una lunga doccia e si mise anche il dopobarba al muschio, quello che gli avevano regalato le sue figlie a Natale e che si spruzzava solo nelle grandi occasioni. Poi lo vestì con il completo blu scuro e la cravatta di seta celeste a righe bianche trasversali, quella che per lui era la più bella.
Il momento della festa finalmente arrivò, si fece accompagnare da Rodrigo nel salone, tutta la casa di Erminio era pervasa da un'atmosfera di eccitazione e attesa tanto che non appena varcò tentennante la soglia, scattò un fragoroso applauso contornato da fischi, urla e risate entusiaste. Gli amici e la famiglia si erano radunati per celebrare questa straordinaria tappa, il salone era pieno di festoni, palloncini, una tavola imbandita e una gigantesca torta dai colori bianco azzurri era stata posizionata su un grande tavolo con novanta candeline dorate pronte per essere accese. Irina, con il suo sorriso radiante e gli occhi azzurri ghiaccio, si presentò alla festa come una stella luminosa. Erminio non riusciva a nascondere l'emozione che gli faceva brillare gli occhi.
Durante il pranzo, mentre tutti erano riuniti intorno al tavolo festivo, Erminio guardò Irina con affetto e desiderio. Lei, consapevole della promessa fatta, gli rivolse uno sguardo complice, anticipando quel momento speciale che si stava avvicinando.
Dopo la torta e gli auguri, Erminio si alzò lentamente dalla sedia, sostenuto affettuosamente da Rodrigo. Con passo deciso, si avvicinò a Irina, che era rimasta in piedi di fronte a lui. Gli occhi di Erminio brillavano di felicità e gratitudine. "Irina," disse con voce commossa, "oggi è il giorno che aspettavo con il cuore in gola. La tua promessa mi ha tenuto vivo in questi mesi, mi ha dato una ragione in più per lottare e per godermi questo momento. Grazie." Irina sorrise dolcemente e disse: "Grazie a te, Erminio, per essere un uomo straordinario e per avermi fatto sentire parte di questa famiglia. Sei un uomo unico, e il tuo desiderio sarà un onore per me."
Con un gesto gentile, Irina si avvicinò a Erminio e inizialmente posò le labbra sulle sue guance. L'intera stanza applaudì calorosamente, Erminio poteva sentire il calore di quei baci sul suo viso, trepidante attese che quelle morbide labbra si avvicinassero alle sue per il tanto bramato bacio. Ma proprio mentre il cuore di Erminio stava per esplodere di gioia, il suo corpo vacillò e gli occhi che poco prima brillavano di vita iniziarono a fissare un punto fisso. Seguì il tonfo del corpo di Erminio accasciato a terra inerme. Un silenzio pesante si abbatté sulla festa, mentre Rodrigo e Irina cercavano di rianimare il corpo ormai senza vita di Erminio.
La sala, una volta animata dalla festa, si trasformò in un luogo di tristezza e sgomento. Gli amici e la famiglia di Erminio, con il cuore infranto, guardarono impotenti il momento in cui la vita di quest'uomo straordinario raggiunse la sua conclusione. Irina, con le lacrime che scorrevano lungo il viso, adempiendo alla promessa fatta si chinò dolcemente su Erminio, depositando un vero bacio sulle sue labbra.
-Verbale dell’assemblea di condominio-
Rumori Molesti =
—> Musica '“a bomba” dal primo piano, appartamento I:
“ Crazy again” by The Gossip
Chissà se le aspettative sul nuovo album dei sopracitati Gossip verrano soddisfatte oppure deluse. Beh intanto sono tornati e a me questo singolo piace tantissimo! Le doti vocali di Beth Ditto sono sempre ben presenti, il ritornello è accattivante, forse è un brano meno punk del solito (anzi per nulla) ma è un ritorno che non mi aspettavo e che quindi apprezzo e in quanto a ritorni inaspettati, voi lettori di questa newsletter dovreste essere abituati:D Questo singolo anticipa l’album “Real power” previsto per il 22 marzo 2024.
Il video è spassosissimo e chissà se quello schiaffo che Beth riceve è sinonimo di risveglio e di un ritorno alle origini. I presupposti, incluso il produttore Rick Rubin, ci sono tutti. Non resta che attendere e sperare. Incrociamo le dita!
—> TV accesa a tutto volume su:
“(500) giorni insieme (500 Days of Summer)” di Marc Webb, Zooey Deschanel e Joseph Gordon-Levitt
Il film che vi propongo è vecchiotto, del 2009 ma io mi ricordo che mi piacque tantissimo proprio perché amaro e schietto nella sua verità.
Una storia d’amore poco edulcorata, poco stucchevole, poco melensa. Una storia piena di aspettative deluse ma molto affine alle storie d’amore che si vivono nella vita reale. E poi ha una colonna sonora di tutto rispetto, (i The Smiths vi dicono qualcosa?), scusate se è poco...
Nella cassetta della posta=
Quando si è delusi, forse la prima cosa da fare è tornare a respirare. Ri-centrarsi. Vivere quell’emozione. Ricominciare. Un sito che forse può aiutare è:
Tratto dal loro sito:
«Rispirazioni» è il sito che fa respirare la mente. È un luogo che risponde al bisogno di comunicare un modo diverso di vivere, di leggere, di ascoltare e di pensare perché oggi abbiamo bisogno di nuove creazioni, di modi nuovi di intendere la vita e di guardare a noi stessi e al mondo.
Gli antichi saggi sapevano (e oggi lo sa anche la scienza) che c'è un collegamento strettissimo tra il respiro e il pensiero, e che la respirazione - sollecitata in un modo specifico - sviluppa la creatività e la creazione.
«Rispirazioni» è animato da un collettivo di intellettuali e ricercatori che scrivono senza scopo di lucro sotto la direzione editoriale e il coordinamento di Mario Raffaele Conti. A renderli visibili sui social e sul sito stesso, c'è anche il prezioso lavoro di Francesca Amendola, sociologa digitale e creatrice di sinergie e alchimie digitali
Il logo di «Rispirazioni», creato dalla grafica napoletana Flavia Amendola, sottolinea quel «Ri» iniziale che evoca rinnovamento di vita, ritorno (in sé), riscoperta (di sé), rischi (senza non si ottiene nulla), ricercare (e ancora, e ancora...), riaccendere (la passione), rialzarsi (sempre) e ricongiungersi (con il Sé). Insomma, «Ri» è il prefisso del continuo divenire, dell'onda che, infrangendosi, ritorna nel mare e ritrova se stessa.
In «Rispirazioni» troverete spunti di riflessione, ispirazioni, spirali di pensieri virtuosi (e percorsi possibili per far spirare i pensieri dolorosi), libri imperdibili, onde di musica e parole, per respirare e ispirarsi, per lasciare che l'ossigeno permei luoghi inaccessibili alla ragione e porti nuova linfa alla Storia che chiede di cambiare. Perché tutto non rimanga come prima.”
Hanno anche un’interessante pagina Instagram tutta da seguire.
Locale pattumiere =
—> Qualcosa per cui vale la pena vivere/ da non buttare:
la speranza.
"La speranza è la cosa più bella,
e forse la cosa più bella di tutte
è non sapere che cosa aspettarsi."
Aldous Huxley
—> Nel bidone della carta:
“Le otto montagne“ di Paolo Cognetti
Questa è la storia di un'amicizia tra due ragazzi che crescono in luoghi diversi delle Alpi italiane, esplorando le aspettative deluse e le sfide della vita. Una storia davvero commovente di un’amicizia, di una vita che a volte ti rivela sorprese inaspettate e sentieri imprevisti dove però i sentimenti, i legami genuini restano e vivono, sopravvivono al tempo.
Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l'acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c'è piú niente per te, mentre il futuro è l'acqua che scende dall'alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte.
Le otto montagne - Paolo Cognetti
L’ascensore della gratitudine =
—> Grazie a:
…proprio alle delusioni.
Quando le aspettative si scontrano con la dura superficie della realtà, sentiamo il peso delle speranze infrante. È come se il tappeto sotto i nostri piedi si sgretolasse, lasciandoci a precipitare nell'abisso dell'incertezza. Eppure, in questo abisso, possiamo imparare a nuotare. La delusione, paradossalmente, è il terreno fertile per la crescita personale. È il laboratorio in cui le nostre convinzioni vengono messe alla prova, e dove emergiamo trasformati, più forti e saggi se solo siamo capaci di trarne insegnamento e ripartire da lì, cercando di andare oltre, di imparare la lezione e di ri-centrare l’obiettivo.
Messaggi in bacheca=
Ho cercato di divertirmi con l’Intelligenza artificiale e gli ho chiesto una lista di canzoni che parlassero di “aspettative deluse” e mi ha elencato queste, tutti classiconi del rock.
Pearl Jam - "Black"
U2 - "With or Without You"
Radiohead - "Creep"
Nine Inch Nails - "Hurt"
The Rolling Stones - "Angie"
Guns N' Roses - "November Rain"
Aerosmith - "Cryin'"
Oasis - "Don't Look Back in Anger"
The Who - "Behind Blue Eyes"
Bon Jovi - "Always"
Se volte aggiungerne altre, dirmi le vostre o contraddire l’AI non dovete fare altro che scrivermi (più in basso vi dico come).
Comunicazioni dall’Amministratore Condominiale
Se volete approfondire, fare domande, se avete richieste, se c’è qualche argomento che vorreste trattare nel condominio o qualche personaggio che vorreste conoscere o conoscere meglio, se c’è qualcosa che vi incuriosisce e ne volete parlare con me, sarebbe di grande aiuto, spesso non è facile trovare argomenti interessanti o che abbiano un filo comune, quindi bando alle ciance:
oppure potete contattarmi privatamente alla mail: criseffe@substack.com